Sparizioni e trasformazioni.
- Chiara Marturano
- 4 set 2024
- Tempo di lettura: 2 min

Nell’ultimo articolo ti ho parlato di disconnettersi. Ecco che, qualche giorno fa, mi è arrivata una newsletter che mi ha subito redarguita! Il monito era “Vietato sparire dai social”.
Ma tu hai mai desiderato Sparire?
Solo per un periodo. Schiacci il tasto “pause” e il tempo fuori si ferma. Intanto tu hai il tempo di riposare, riprendere fiato oppure di attuare un piano, una trasformazione, un aggiustamento, una strategia di qualsiasi tipo.
Quando andavo a scuola, ad ogni inizio vacanza, sparivo e non rivedevo nessuno dei miei compagni per tre mesi. Il desiderio era di tornare a Settembre trasformata, un po’ come nei film anni 90.
Settembre arrivava e io ero sempre io, pensavo.
La mia prima sparizione è stata quando sono partita in Erasmus. Sei mesi che mi hanno insegnato tanto. Tipo ad essere felice. Ad essere indipendente. Ad essere coraggiosa, forse più a rendermi conto che lo ero già. A sentirmi libera.
Queste vacanze mi sono concessa il lusso di sparire, quasi del tutto sconnessa, ed è successa una cosa: assolutamente nulla. Finalmente, dopo una dura lotta di qualche giorno con emicranie e mal di stomaco, il mio cervello si è spento. Hai presente quando chiedi a qualcuno, in genere il partner, a cosa stia pensando e la risposta è “niente!”? Ecco, è successo anche a me.
Nella newsletter ricevuta, il secondo monito era “Pianifica e organizza”.
Io ho pensato solo all’ora successiva o alla serata, la mia pianificazione era limitata alle 12 ore successive.
In questa vacanza da pubblicazioni e notifiche, mi è successa un’altra cosa: non ho preso appunto, non ho avuto nessuna idee. Un vuoto. Ma un vuoto vero.
Mi sento dire spesso “quante cose fai! Sei molto creativa!”
La verità è che vado in modalità di iperattività ideativa che è anche un sintomo di stress lavoro correlato. Dopo una giornata di stimolazioni e liste da spuntare, per “staccare” scrollo i vari social e cerco qualcosa che mi “obnubili”.
Assurdo? No.
Si chiama procrastinazione della buona notte, la tendenza a stare alzati fino a tardi, nonostante la stanchezza, per guadagnare del tempo libero e dedicarsi alle cose che si sono procrastinate. Il rischio di questi meccanismi? Il burn out.
Tornando mi sono accorta che una parte del mio cervello aveva registrato tutto, o quasi.
E ho ricominciato a scrivere.
Sparire per me ha un nuovo senso: quello di spegnere gli stimoli esterni ed interni. Anche questo è nutrimento.
Che cos'è la "procrastinazione della buonanotte" e quali sono i suoi effetti sulla salute (geopop.it)
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