top of page

Sparizioni e trasformazioni.


Nell’ultimo articolo ti ho parlato di disconnettersi. Ecco che, qualche giorno fa, mi è arrivata una newsletter che mi ha subito redarguita! Il monito era “Vietato sparire dai social”.  

Ma tu hai mai desiderato Sparire?

Solo per un periodo. Schiacci il tasto “pause” e il tempo fuori si ferma. Intanto tu hai il tempo di riposare, riprendere fiato oppure di attuare un piano, una trasformazione, un aggiustamento, una strategia di qualsiasi tipo.

Quando andavo a scuola, ad ogni inizio vacanza, sparivo e non rivedevo nessuno dei miei compagni per tre mesi. Il desiderio era di tornare a Settembre trasformata, un po’ come nei film anni 90.

Settembre arrivava e io ero sempre io, pensavo.

La mia prima sparizione è stata quando sono partita in Erasmus. Sei mesi che mi hanno insegnato tanto. Tipo ad essere felice. Ad essere indipendente. Ad essere coraggiosa, forse più a rendermi conto che lo ero già. A sentirmi libera.

Queste vacanze mi sono concessa il lusso di sparire, quasi del tutto sconnessa, ed è successa una cosa: assolutamente nulla. Finalmente, dopo una dura lotta di qualche giorno con emicranie e mal di stomaco, il mio cervello si è spento. Hai presente quando chiedi a qualcuno, in genere il partner, a cosa stia pensando e la risposta è “niente!”? Ecco, è successo anche a me.


Nella newsletter ricevuta, il secondo monito era “Pianifica e organizza”.

Io ho pensato solo all’ora successiva o alla serata, la mia pianificazione era limitata alle 12 ore successive.

In questa vacanza da pubblicazioni e notifiche, mi è successa un’altra cosa: non ho preso appunto, non ho avuto nessuna idee. Un vuoto. Ma un vuoto vero.


Mi sento dire spesso “quante cose fai! Sei molto creativa!”

La verità è che vado in modalità di iperattività ideativa che è anche un sintomo di stress lavoro correlato. Dopo una giornata di stimolazioni e liste da spuntare, per “staccare” scrollo i vari social e cerco qualcosa che mi “obnubili”.

Assurdo? No.

Si chiama procrastinazione della buona notte, la tendenza a stare alzati fino a tardi, nonostante la stanchezza, per guadagnare del tempo libero e dedicarsi alle cose che si sono procrastinate. Il rischio di questi meccanismi? Il burn out.

Tornando mi sono accorta che una parte del mio cervello aveva registrato tutto, o quasi.

E ho ricominciato a scrivere.

Sparire per me ha un nuovo senso: quello di spegnere gli stimoli esterni ed interni. Anche questo è nutrimento.  


Comments


bottom of page