Money Taboo
- Chiara Marturano
- 2 set 2023
- Tempo di lettura: 7 min
Il denaro ci rende vulnerabili?

Forse sono la persona meno indicata al mondo per parlare di soldi. Ho sempre avuto un pessimo rapporto con le questioni finanziarie. Solo a scriverne mi sale un'ansia terribile. Quando organizzavo corsi in azienda, mi sono ritrovata ad occuparmi anche dei rendiconti, ovvero del bilancio di fine corso: richiesta fatture, pagamenti, documentazione varia. Ad ogni rendiconto sudavo freddo. A volte erano perfetti, a volte c'era qualcosa che mancava e il saldo non era come avrebbe dovuto essere. Oddio, e adesso? La vita da freelance con la mia bella partita iva e il commercialista che mi parlava, in quello che per me, era sanscrito, non hanno fatto altro che aumentare la distanza tra me e i soldi, anche fisica!
Ci sono tantissimi pregiudizi e stereotipi quando si parla di denaro.
Sono nata negli anni '80, un'epoca in cui era ancora comune pensare che i soldi non fossero argomento per le donne, magari il conto in banca era intestato solo al marito, a cui spettava l'amministrazione. Eccezione per mia zia. Faceva sensazione che il marito "portasse a casa i soldi" ma fosse lei a gestirli. E, poi, ce n'erano sempre pochini. L'inflazione alle stelle, una famiglia monoreddito, uno stipendio da statale. Sapevamo che certe cose non potevamo permettercele.
L'esperienza di espatrio, per me e mio marito è stata e continua ad essere diversa, sotto molti punti di vista. Abbiamo deciso e pianificato insieme la nostra vita qui. Quando si è tratto di scegliere su chi puntare a livello lavorativo, abbiamo scelto lui. Questo per due motivi principali: il primo motivo la lingua, lui lavorava già in un ambiente internazionale e conosceva perfettamente l'inglese e, poi, perché nel suo ambito era più facile trovare offerte lavorative.
Nonostante questi vantaggi c'è voluto oltre un anno di ricerca perché trovasse lavoro qui.
Dopo più di 4 anni di espatrio, il secondo figlio, due anni di pandemia, ho la sensazione di essere rimasta indietro. Ho studiato l'olandese, ho creato un network da zero e tante altre cose. Ma il mio sviluppo professionale si è interrotto.Ci sono tante donne nella mia comunità che hanno sperimentato la stessa cosa.
A meno che non si tratti di una scelta, chi ha studiato tanti anni, ha avuto una carriera nel proprio paese di origine, ha sviluppato una propria professionalità, si sente al punto zero.
In realtà non è proprio così, ma la sensazione è proprio quella.
Tra gli svantaggi di una situazione lavorativa precaria c'è la dipendenza economica, la quale porta ad una maggiore vulnerabilità.
Cosa significa denaro?
Quando, in generale, si parla di identità professionale, si fa sempre riferimento agli obiettivi, ai valori, alle competenze etc. Alla base di ogni lavoro c'è, però, un importante tassello che manca nel volontariato o nel praticare un hobby o un'attività sportiva. Ovvero la compensazione finanziaria: noi offriamo il nostro tempo, le nostre energie, le nostre capacità ed esperienze in cambio di denaro.
Prova a riflettere su quale significato abbiano i soldi per te. I soldi sono________________________
Il denaro ha una dimensione materiale ed emotiva profonda nella vita delle persone.
Incide su molti aspetti della società e della psicologia umana, influenzando le decisioni, le relazioni e le possibilità di realizzazione personale.
In generale quali significati ha il denaro? Possiamo farcene un'idea con il buon Maslow che, nel lontano 1954, schematizzò i bisogni di ciascuno di noi.

La piramide va letta dal basso verso l'alto: i bisogni primari, cioè essenziali, si trovano alla base della piramide. In alto i bisogni che vorremmo vedere soddisfatti ma non sempre lo sono eppure sopravviviamo alla loro assenza.
Con l'aiuto di questa mappa cerchiamo dei significati:
Sicurezza. Il denaro offre una rete di sicurezza in situazioni difficili o impreviste. Aiuta a coprire le spese per cure mediche, istruzione, alloggio e altre necessità fondamentali, contribuendo alla stabilità finanziaria e all'appagamento di un bisogno di base.
Stima. Il denaro è un simbolo del valore attribuito a beni e servizi. Che ci piaccia o meno è una forma comune per misurare e quantificare il valore del lavoro. Al quanto guadagniamo si attribuisce, spesso, il valore di ciò che facciamo e, quindi, il nostro status sociale.
Appartenenza. Il bisogno di sentirsi accettati e di far parte di un gruppo. Avere o non avere denaro determina uno status sociale e questo sarà la chiave di accesso ad una rete sociale dove interessi e valori saranno comuni.
Potere. Il potere si traduce in molti modi: il potere fare, ad esempio avere denaro significa poter comprare, investire, studiare, viaggiare, poter scegliere. Il potere ci può regalare la libertà. Il potere può essere inteso come controllo, non solo sulle finanze, ma anche sugli altri che avendone meno o poco sono portati a sentirsi più vulnerabili.
Libertà e autonomia. Il denaro, appunto, offre la capacità di fare scelte e prendere decisioni autonome. Fornisce un margine di libertà personale consentendoci di soddisfare le nostre esigenze, perseguire interessi e obiettivi.
Autorealizzazione. Tempo fa guardavo un servizio, su un canale italiano: il giornalista intervistava dei manifestanti per strada, era una mobilitazione contro la cancellazione del reddito di cittadinanza. Una signora intervistata descriveva con disincanto le sue giornate. Lo stipendio serviva per pagare il necessario. Non ne restava per vacanze, studi o per metterli da parte. In caso di un imprevisto non ne avrebbe avuti. Nel periodo autunnale del 2022, è stato rilevato che più di un terzo (pari al 35%) dei cittadini canadesi ha avuto difficoltà nel rispondere alle esigenze finanziarie della propria famiglia nel corso dei 12 mesi precedenti. Rispondendo all'interrogativo sull'eventualità di poter far fronte a una spesa imprevista di 500 dollari, è emerso che il 26% non aveva le risorse necessarie per farlo. La percentuale di donne è superiore (29%) rispetto a quanto dichiarato dagli uomini (24%). In un quadro del genere pensare di realizzare i propri sogni diventa difficile. Ti senti incastrato.
Salute. Il bisogno primario. La mancanza di denaro può provocare stress, ansia, fatica nel dormire e portare, quindi, squilibrio nelle nostre vite. La mancanza di denaro, in alcune nazioni, può negare l'accesso a cure necessarie.
Ma se permea così tanto le nostre esistenze, perché se ne parla così poco?
Il Money Taboo
Il money taboo è abbastanza trasversale e internazionale. Tranne nei Paesi Bassi. Eravamo qui da poco e fummo invitati ad una festa del vicinato. Io stessa ho assistito ad un acceso dibattito tra due vicini di casa: discutevano su chi avesse risparmiato di più grazie all'installazione dei pannelli fotovoltaici. Per noi fu strano, parlavano di centesimi e come fare per risparmiarne altri. Fa parte della loro cultura.
Questo tabù può avere diverse origini e motivazioni, tra cui:
Fattori culturali per alcune culture discutere di denaro è considerato maleducato o inappropriato. In alcune culture le donne non sono nemmeno ammesse al tavolo di discussione. Non molto tempo fa mi sono sentita dire che non potevo parlare di soldi, non era affare che, in quanto donna, mi riguardasse.
Paura del giudizio: Le persone possono temere il giudizio o la valutazione degli altri in base alle loro entrate, alla loro ricchezza o alla loro situazione finanziaria.
Equilibrio nelle relazioni: Parlando apertamente di denaro, potrebbero emergere differenze finanziarie tra amici, familiari o partner che potrebbero influenzare l'equilibrio delle relazioni. C'era una puntata di Friends che trattava proprio questo argomento: metà gruppo guadagnava molto, l'altra metà molto poco e si trovavano nella difficoltà di far fronte alle cene costose proposte dagli amici. Tutto è bene ciò che finisce bene, ovviamente nella sit-com. Ma nella vita reale? Quando, ad esempio, non ci possiamo permettere dei viaggia durante le vacanze estive? Lo diciamo apertamente o ce ne vergogniamo?
Intimità emotiva: La situazione finanziaria può essere legata a emozioni profonde e personali. Ognuno di noi ha la propria storia. Può determinare uno squilibrio di "potere" all'interno della coppia, ad esempio andando ad influire sulla relazione intima.
Stigma e identità: In alcuni casi, la mancanza di denaro o la difficoltà finanziaria possono essere associate a uno stigma sociale o influire sull'identità personale. Le persone potrebbero evitare il discorso sul denaro per paura di essere etichettate o emarginate.
vulnerabilità
Secondo me parlare di soldi significa parlare di vulnerabilità. Argomento tosto e approfondito dalla ricercatrice e speaker Brené Brown (ti lascio il link al suo Ted talk più celebre in fondo all'articolo), la vulnerabilità è "la condizione in cui siamo vulnerabili" e la Treccani definisce l'essere vulnerabili come qualcuno o qualcosa che può essere ferito.
E non è una condizione in cui vorremmo trovarci. Se pensiamo che una situazione sia pericolosa scappiamo o la evitiamo, se siamo già in quella situazione e non possiamo fuggire, possiamo fingere indifferenza, o rimanere immobili incapaci di proferire parola o agire.
Le situazioni intime ci possono far sentire vulnerabili. A lavoro, se non ci sentiamo all'altezza. La genitorialità. L'amore. Che rischi corriamo in questi situazioni che percepiamo come "pericolose"?
L'autrice ci spiega che "La vulnerabilità è la volontà di mostrare e condividere il tuo sé autentico pur sapendo di non avere alcun controllo sull'esito delle tue interazioni. La vulnerabilità rimuove la difesa, promuove l’empatia e rafforza la creatività". Quindi in essa troviamo anche le risorse per fronteggiare le situazioni di pericolo. Ma è faticoso e i rischi sono tanti.
Il "money taboo", tutto sommato, ci protegge dal sentirci vulnerabili: protegge la privacy e preserva le relazioni sociali, perché non ci sentiamo giudicati.
Non avere soldi, non avere la disponibilità di poterli nemmeno guadagnare (succede all'estero, quando non sai la lingua, succede perché hai raggiunto una fascia di età poco appetibile per sgravi fiscali, succede perché è difficile organizzarsi avendo una famiglia di cui prendersi cura, succede perché sei troppo o troppo poco qualificat*, succede perché sei stat* fuori dal mercato del lavoro per un tempo troppo lungo, rispetto i criteri di selezione e così via), può portare a sentirsi vulnerabili e non doverne parlare ci solleva.
Dall'altro lato, il "money taboo" può gettare un'ombra sulla chiarezza della comunicazione, fungendo da ostacolo alla comprensione delle dinamiche finanziarie. Può impedire l'educazione finanziaria (ho scoperto cosa fosse l'inflazione e il potere d'acquisto solo dopo aver lasciato le scuole superiori). Contribuisce a creare un'atmosfera di incertezza sia a livello personale che professionale: le persone spesso si trovano a fare scelte finanziarie senza la preparazione necessaria o l'accesso alle informazioni adeguate, il che può generare insicurezza e dubbi sul proprio futuro finanziario.
L'altra sera sono stata ospite di una riunione per donne di tutto il mondo, presenti qui a Eindhoven. C'è stato un click e l'atmosfera era rilassata. Di tutte le cose di cui abbiamo parlato c'è stata anche la questione denaro. E' quasi magico, lo realizzo sempre dopo, quando incontri qualcuno che ti vede e sa che cosa stai passando, gli inglese direbbero "I've been there too", ci sono stat* anche io lì. Uno spazio che diventa fisico e da cui potersi allontanare innanzitutto prendendone consapevolezza, poi rompendo dei tabù confrontandosi con chi lì c'era o c'è ancora. Possiamo, allora, trasformare la nostra vulnerabilità in un trampolino di lancio.
« Il primo passo non ti porta dove vuoi, ma ti toglie da dove sei » Alejandro Jodorowsky.
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Break the Social Taboo About Money and Improve Financial Wellness | Jason Vitug | TEDxNJIT - YouTube
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