Quante intelligenze esistono?
Che cos’è l’intelligenza? Cosa significa essere intelligenti?
“Una persona che ne sa”, potrebbe essere una risposta.
Di cosa, esattamente? Di nozioni? Di come applicarle? Oppure ne sa di mondo e dei suoi intricati meccanismi? Magari è una persona che riesce a leggere gli altri e che comprende appieno la natura umana?
Cosa ti fa pensare “quella persona è intelligente”?
Stefano Mancuso, professore di Neurobiologia vegetale presso l’Università degli studi di Firenze, sceglie tra le tante definizione questa: l’intelligenza è la capacità di risolvere dei problemi.
Da questa definizione Mancuso parla dell’intelligenza delle piante, in questa intervista meravigliosa che ti consiglio di guardare.
Ecco alcuni concetti che mi hanno colpita e mi hanno fatto pensare:
1. Le piante sono immobili. Gli uomini, come tutti gli animali, possono muoversi nello spazio. Di fronte ad un pericolo gli animali possono scappare. Le piante no. E così hanno sviluppato e sviluppano dei sistemi di resistenza.
2. Possono, inoltre, comunicare dell’esistenza del pericolo ad altre piante che si trovano a chilometri di distanza grazie ad un intricato sistema sotterraneo che passa attraverso le loro radici.
3. Le piante hanno diffuso su tutto il loro essere tutte le funzioni che gli animali hanno concentrato nei loro organi. Se perdiamo un braccio o un organo, tutto il nostro sistema va in tilt e rischia di collassare. Per le piante non è così, possono perdere pezzi di sé e continuare a vivere e a crescere.
Non so perché mi commuove questa capacità di diffusione di sé, l’armonia di un sistema che non ha un capo ma tutto di sé collabora alla vita.
Anche le piante, continua Mancuso, risolvono problemi. E, quindi, sono intelligenti.
Conosci la teoria delle intelligenze multiple?
La teoria delle intelligenze multiple di Howard Gardner suggerisce che l'intelligenza può manifestarsi in molteplici forme. Le 8 intelligenze includono: la linguistica, la logico-matematica, la spaziale, la corporeo-cinestesica, la musicale, l'interpersonale, l'intrapersonale e la naturalistica.
In particolare:
1. Linguistica, la capacità di utilizzare il linguaggio in modo efficace, sia nella scrittura che nella parola parlata, ad esempio chi scrive poesie, chi si occupa di narrazione, chi dell’apprendimento di lingue straniere.
2. Logico-matematica, la capacità di ragionare logicamente, affrontare problemi matematici e comprendere questioni scientifiche. Scienziati, matematici ma anche filosofi.
3. Spaziale: la capacità di pensare in tre dimensioni e comprendere il mondo visivo. Include la capacità di immaginare e manipolare oggetti mentalmente. Ne è dotato chi lavora in ambito artistico, ad esempio, o chi lavora lì dove l’orientamento spaziale è importantissimo, come i piloti o i marinai.
4. Corporeo-cinestesica: la capacità di utilizzare il proprio corpo in modo coordinato e di affinare abilità motorie. Coinvolge un'alta consapevolezza del proprio corpo e delle sue funzioni, prova a pensare agli atleti, i ballerini etc.
5. Musicale: la sensibilità e la capacità nel riconoscere, creare e riprodurre suoni e melodie. Include la percezione del ritmo e delle tonalità. Ci sono delle persone che hanno, ad esempio, l’orecchio assoluto e riescono a riconoscere una musica da poche note. Tutti coloro che lavorano nell’ambito musicale, hanno questa straordinaria capacità.
6. Interpersonale: la capacità di comprendere gli altri, interagire efficacemente e lavorare bene in gruppo. Coinvolge la consapevolezza delle dinamiche sociali. Chi lavora con il pubblico e deve instaurare una relazione empatica, ad esempio chi lavora nel sociale.
7. Intrapersonale: Conoscenza di sé e delle proprie emozioni. Include la capacità di riflettere, auto valutarsi e sviluppare una comprensione profonda di sé stessi. Forse è l’unica intelligenza trasversale a tutte le professioni.
8. Naturalistica: Capacità di riconoscere e classificare elementi presenti nella natura. Coinvolge una sensibilità per gli ambienti naturali e la capacità di comprendere le leggi naturali.
La teoria delle intelligenze multiple suggerisce che le persone possono eccellere in diverse aree di intelligenza, e che il concetto di "intelligenza" non dovrebbe essere limitato a misurazioni tradizionali come il quoziente intellettivo (QI).
Ovviamente ognuno di noi può attingere a più intelligenze. Il mix ci rende unici!
Ma, sul lavoro, quale tipo di intelligenza è richiesta?
Tra le top skills 2023 da aggiornare entro il 2027, secondo il WEF, restano ai primi posti il pensiero analitico e quello creativo.
Questo perché il ragionamento, la capacità di decidere e la creatività rappresentano solo il 26% dell'automazione delle mansioni lavorative.
Il pensiero analitico, è una capacità cognitiva che coinvolge la capacità di analizzare, interpretare e risolvere problemi in modo logico e razionale. Questa competenza implica la suddivisione di un problema complesso in componenti più piccoli, l'identificazione di schemi, la valutazione delle informazioni disponibili e la formulazione di soluzioni basate su una valutazione critica.
Il pensiero analitico occupa anche una posizione elevata nella lista delle competenze previste per crescere in importanza per i lavoratori: le aziende riferiscono di un aumento del 72% nei prossimi cinque anni.
Il ragionamento e la presa di decisioni sono attualmente le attività lavorative meno automatizzate e rappresentano solo il 26% dell'automazione delle mansioni.
La seconda competenza è legata alla creatività. Starai pensando “io non so disegnare o creare un immagine coinvolgente, quindi non sono creativ*”. La creatività è molto più ampia e non si limita al lato artistico.
Ti ho parlato di creatività nel podcast #coachforbreakfast qui
"La creatività non è una proprietà unica, ma è il risultato della complementarietà tra deduzione e intuizione, tra ragione e immaginazione, tra emozione e riflessione, tra pensiero divergente e pensiero convergente"(Biasion, 2017).
La creatività è legata al pensiero laterale, cioè il pensare fuori dagli schemi, fuori dalla scatola. Direi un mix delle 8 intelligenze di Gardner.
Ripensando all'intelligenza "diffusa" delle piante, penso a quanto potrebbe essere utile anche per noi riuscire ad ampliare la nostra intelligenza. Il mondo del lavoro ci ha portato ad un'iper specializzazione in un unico campo, il modello "I- shaped", cioè il lavoratore/la lavoratrice specializzat* in un unico campo.
Tuttavia, sta emergendo sempre più l'idea di adottare una prospettiva più completa delle "Competenze a forma di M", in cui la "M" simboleggia una maggiore diversificazione delle competenze multidisciplinari.
Questa tipologia di competenze si concentra sulla flessibilità e sull'adattabilità, qualità sempre più cruciali in un mondo in costante evoluzione.
L'importanza delle competenze "laterali" aumenta ulteriormente, poiché contribuiscono a promuovere l'innovazione e la creatività all'interno delle aziende.
Le persone con competenze diversificate in più settori forniscono una base solida per affrontare le sfide in modo più completo e adattarsi alle mutevoli esigenze del contesto lavorativo attuale.
Pensando a come risolvi e guardi ai problemi e agli intoppi quotidiani, quale intelligenza metti in campo?
La diversità delle tue competenze potrebbe essere la chiave per affrontare le sfide in modo completo e adattarti alle mutevoli esigenze del contesto lavorativo attuale.
È vero che le piante sono intelligenti? La lezione di Stefano Mancuso | Lucy - Sulla cultura (youtube.com)
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