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La fatica della trasformazione

5 errori che faccio nel mio lavoro e ciò che mi aiuta a venirne fuori (quasi sempre)

Negli ultimi due anni ho ripreso in mano i fili di quello che ho sempre pensato essere il mio lavoro. Non lo so se sia o meno il mio lavoro dei sogni, se sono così brava ed intuitiva, non lo so se ho tutte le lauree del caso, non lo so se tutto quello che dico e faccio sia giusto. Quello che so è che, quando parlo con qualcuno del mio lavoro o di argomenti inerenti, quando inizio un percorso di consulenza con una persona o preparo un workshop, tutto cambia.

Cambia il mio tono di voce, più profondo, più rallentato. Cambia la mia concentrazione, non riesco a vedere altro. Cambia il senso di me, non mi sento confusa o incerta, è come se qualcosa di invisibile mi guidasse nell'ascolto e nell'accoglienza dell'altra persona. Cambia il mio modo di ascoltare e di rispondere. Cambia la mia capacità di accedere ai ricordi. Ci sono dei giorni che ho la testa talmente confusa, presa da liste di cose da fare che mi dimentico i pezzi e penso "sto invecchiando!". Quando sono impegnata nel fare counseling, mi ricordo citazioni, approcci, elenchi e acronimi di modalità lavorative, invento giochi e schemi. Non sempre mi sento a mio agio, mi capita di sbagliare, devo ricalibrare il tiro, ma non mi sento mai sbagliata. Non in quel momento. Quando ci penso, quando devo elaborare video o articoli di "marketing" del mio lavoro, ecco che la sicurezza latita. Aspetta che non ho letto tutti i mille mila libri del caso.

In questo percorso di ripresa, sto imparando che ho dei limiti e che questo non è una mancanza, ma una realtà da accettare: questo lo so fare, questo lo posso imparare, questo lo devo delegare a qualcuno più esperto di me. Sto imparando che, quando arrivo al mio limite, posso chiedere aiuto.

Sto imparando che il tempo è contato e sto imparando a dare delle priorità e che, tra quelle priorità c'è anche il riposo e il tempo per me.

Sto imparando che "fissarsi" con un'idea non è una buona idea. Posso, invece, rimescolare le carte per riprogettare qualcosa di più utile ai miei scopi. Sto imparando che posso sbagliare e che posso imparare. Accetto l'errore. Più o meno. Aspetta, riformulo: rosico dentro, litigo nella mia testa e mi fustigo metaforicamente. Poi, pur continuando a "rimuginarci" sopra, cerco una soluzione o una strada alternativa per arrivare dove volevo.

Nella puntata di #coachforbreakfast ti parlo dei 5 errori che commetto più spesso (no, non sono solo questi, ahimè!) e come provo a porvi rimedio. E tu, che strategia usi?

Ascolta la puntata qui.

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