Forza e fascino di un percorso di crescita
Ti dice qualcosa questa frase: "Quando succederà questo, allora potrò essere felice"? Quando guadagnerò, quando viaggerò, quando farò quel lavoro, quando vivrò all'estero.
Succedono due cose: proiettiamo le nostre speranze su un noi futuro (e, magari, anche qualche responsabilità) e facciamo quello che i tedeschi chiamano kopfkino, un film mentale.
Una competenza spesso sottovaluta è proprio quella dell'immaginazione. Eppure anche la Pnl ci dice che è importante immaginarci in un "lì e allora", in cui abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo proposti.
Leggevo una frase, qualche giorno fa: "non tutti i sogni valgono la pena di essere sognati e alcuni non si realizzeranno mai" (autore del post Paolo Borzacchiello).
Il post aveva un suo senso. Ma per me è stato un pugno. E mi ha fatto riflettere.
Viviamo nel mondo reale tutto il giorno: mancano il lavoro, le opportunità, l'accesso a risorse per ricollocarsi e non sempre e non tutti si possono permettere di cambiare lavoro.
Questo è il pensiero razionale e di cui dobbiamo tenere conto.
In analisi transazionale, tenersi saldi alla realtà è nello stato dell'Io adulto.
L'adulto è: assertivo, cosciente, responsabile, razionale.
L'adulto è anche molto noioso. Lo sanno tutti i bambini.
Nel piccolo principe, Saint Exupery scrive: "I grandi amano le cifre. Quando voi gli parlate di un nuovo amico, mai si interessano alle cose essenziali. Non si domandano mai: «Qual è il tono della sua voce? Quali sono i suoi giochi preferiti? Fa collezione di farfalle?» Ma vi domandano: «Che età ha? Quanti fratelli? Quanto pesa? Quanto guadagna suo padre?» Allora soltanto credono di conoscerlo."
La prima domanda che mi sono fatta è stata: quanto tempo passiamo nello stato adulto?
Responsabilità, doveri e lavoro ci portano via un sacco di tempo. Forse tutto.
E, poi, mi sono chiesta: quanto tempo e spazio dedichiamo al nostro bambino interiore? Quello libero? Quello che tra le nuvole riesce a riconoscere i profili degli animali o di visi? Quello che ride a crepapelle? Quello che salta nelle pozzanghere di fango?
Siamo bambini quando siamo creativi?
Nella puntata n. 7 di #coachforbreakfast ti ho parlato della creatività, una delle principali competenze elencate sotto, praticamente, tutti i profili lavorativi.
La creatività è la capacità di trasformare l'immaginazione in realtà attraverso la generazione di nuove idee, concetti, prodotti o soluzioni che siano originali e significativi.
I bambini non sono solo creativi. Immaginano ciò che ancora non c'è.
L'immaginazione è la capacità di generare mentalmente immagini, idee e concetti che non esistono nella realtà fisica. Il kopfkino è un po' la somma di creatività e immaginazione: il ricordo o l'immaginazione di eventi reali o immaginari, che si uniscono in un unico "film" nella nostra mente.
Quando immaginiamo uno scenario diverso, ci creiamo delle aspettative.
I bambini vivono nel qui e ora. Se hanno delle aspettative sono magiche.
Le aspettative, nel mondo adulto, non sono né buone né cattive ma possono essere il motore del nostro cambiamento. Dov'è la falla? Che le costruiamo sulla base di ciò che sappiamo del mondo, della nostra mappa mentale. Ognuno di noi ha una storia, delle esperienze e lasciamo che queste ci guidino nel "prevedere" il futuro: se farò così allora succederà questo, come ti dicevo all'inizio dell'articolo.
Le aspettative sono come la cornice di un quadro. Delimitano il nostro modo di vedere e interpretare il mondo che ci circonda.
Ma nel cambiamento possiamo sperimentare anche effetti e conseguenze inaspettate e questo frena la nostra immaginazione.
Come facciamo ad usare la nostra immaginazione in maniera più "realistica"?
Ecco alcuni suggerimenti:
1. Cambiamento costruito. Quando si costruisce un cambiamento (o "cambiamento costruito" di cui abbiamo discusso con Roberta Zantedeschi, qui trovi la puntata) bisogna fare i conti con tutti gli elementi di cui disponiamo. Con le mie clienti, quando si tratta di un cambio di carriera, facciamo un piano di fattibilità, ad esempio utilizzando il modello business canvas. Costruire significa affrontare un processo che passa dal pianificare e, soprattutto, dal collezionare: corsi, conoscenze, libri, connessioni, idee. Hai mai provato a percorrere 200mt di strada con un bimbo piccolo: insieme a foglie e pietre, raccoglie ricordi, idee, nuove conoscenze e il suo mondo si espande.
2. Adattamento. Ovvero adattare il nostro sogno. I sogni sono senza limiti ed è, forse, il loro fascino. Tracciarli, questi i limiti, significa disegnare i nostri sogni, dargli una forma sempre più attuabile. Significa avvicinarsi alla loro realizzazione. Adattamento significa anche apprendere: quando ci adattiamo ad un ambiente stiamo imparando qualcosa di nuovo. Temiamo l'adattamento, perché temiamo che significhi perdere una parte di noi, la nostra essenza. L'acqua si adatta al recipiente che la contiene e resta comunque acqua.
3. Paracadute. L'ho ripetuto spesso anche nel podcast, se hai un piano B, come un lavoro che ti sostiene e con cui continuare a costruire una professionalità, approfondire conoscenze e, ovviamente, pagare le bollette, mentalmente ti puoi sentire più forte nell'affrontare un cambiamento.
Dipende molto anche della nostra personalità: c'è chi sente questa àncora come una zavorra che affonda la motivazione, c'è chi, invece, avendo un piano B ha più forza ed energia.
Il paracadute rallenta la nostra discesa, non impedisce di godersi il volo e permette un atterraggio morbido e in sicurezza.
4. Pazienza. "Roma non è stata costruita in un giorno" Ti capita mai di confrontarti con altre persone che popolano i vari social media? A me sì, continuamente. "Caspita questa persona ha fatto tutto questo", "ha tot followers, ha raggiunto questi risultati" etc. "Ma in quanto c'è riuscita? Oddio, due mesi?!!" Appena partono questi pensieri, che conosco molto bene, mi fermo, li guardo e li lascio andare. E' un esercizio quotidiano. Ci vuole tempo. Per qualcuno ci vuole più tempo. Questo può dipendere da tanti motivi: magari fai due lavori contemporaneamente, ci sono gli impegni privati, mancano alcuni mattoncini ancora da collezionare e che richiedono un percorso di formazione, mancano i fondi etc. Calma. Stai costruendo la tua versione di Roma.
5. Flessibilità. Questo significa avere la prontezza di leggere il cambiamento delle circostanze, pianificare scenari alternativi, oppure cambiare il progetto iniziale aspettando un momento più favorevole per riprendere il disegno originario.
E se fosse solo quello il sogno? E se fosse quello ciò che vuoi davvero?
Se è vero che è uno su un milione a farcela, perché non potresti essere tu?
Sono un'inguaribile ottimista?
Saint Exupery, in un altro brano del Piccolo Principe scrive:
“Solo i bambini sanno quello che cercano – disse il piccolo principe. Perdono tempo per una bambola di pezza, e lei diventa così importante che, se gli viene tolta, piangono..”
Non importa che abbia un'occhio cascante, sia sbiadita o rotta: il tempo e la cura che i bambini ci mettono a renderla unica.
Vuoi provare a immaginare scenari alternativi? Scopri di più sul percorso insieme a me qui
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