Riscoprire la Fiamma Interiore
- Chiara Marturano
- 2 ago 2023
- Tempo di lettura: 3 min
Cosa sentiamo che pesa sulle nostre scelte?

Mentre tutti parlano di Barbie, io vado contro corrente e ti parlo di Elemental, film della Disney e Pixar, uscito già un po’ di tempo fa.
Il cinema dava la possibilità di vederlo in 4dx: un’esperienza totalmente immersiva, con spruzzi di acqua e di aria, profumi, effetti sonori, la poltrona “posseduta” (sembrava di essere su una montagna russa! Chi mi ascolta su #coachforbreakfast sa quanto io AMI le montagne russe….nemmeno quelle per bimbi piccoli riesco a vivere serenamente!).
La storia è dolcissima e parla di amicizia, espatrio, differenze, razzismo, pregiudizi, amore, famiglia, autorealizzazione.
Tutto questo succede nel mondo degli elementi: terra, fuoco, acqua e aria. Il fuoco resta ai margini di questo mondo magico e colorato. Nonostante tutto ciò che è in grado di fare (come trasformarsi quando è a contatto con i minerali e modellare i vari materiali), può essere molto pericoloso per gli altri elementi. Protagonisti Ember e Wide: lei è elemento fuoco, creativa, tenace, con momenti di forte rabbia e sfoghi che bruciano tutto quello che c’è intorno, lui è acqua, gentile, altruista, pedissequo nel seguire le regole e molto incline ad esprimere e sperimentare intense emozioni e sentimenti, piange e si commuove tantissimo e questa cosa mi è piaciuta un sacco.
Ad un certo punto del film, Ember spiega al suo amico, tutte le difficoltà, i devo della sua quotidianità, l’ansia di non rispondere alle aspettative di tutti. Mentre parla inizia a scomparire, la sua fiamma si indebolisce e diventa sempre più piccola. Non è stato l’unico momento in cui mi sono commossa.
Ember è un’artista, essendo fuoco riesce a modellare la sabbia in meravigliose sculture di vetro. Ma è un talento che resta lì, utilizzato ogni tanto per riparare altri oggetti. Prima il dovere, ovvero essere una brava figlia e una brava manager, presto sarà lei a condurre il negozio di famiglia, mentre per il piacere non c’è spazio.
In questi giorni sto lavorando proprio su questa fiamma che arde in ognuno di noi, soffocata dai devo, dai farò, dalle aspettative degli altri e dalla nostre stesse aspettative.
Ci sono i traguardi da raggiungere: il successo, i follower, gli ascolti, essere un esempio per la cerchia di amici, i figli, il partner, la famiglia. Ci sono i loop della vita quotidiana, i pensieri killer, le lunghe liste di cose da fare. Ci sono i non posso: non posso dormire, non posso mangiare, non posso stare qui, non posso disconnettermi. C’è tutta la fatica per tenere quella fiamma accesa: durerà? Ne vale davvero la pena? Mollo o continuo?
Ci sono dei devo e delle responsabilità che sono fardelli.
Ci sono dei devo e delle responsabilità che scegliamo, liberamente e intenzionalmente. Capita, però, che portino con sé degli aspetti faticosi di cui non avevamo tenuto conto. Con la maternità, ad esempio, ci carichiamo anche del fardello del senso di colpa: troppo presente/troppo poco presente, troppo chioccia/non abbastanza chioccia, troppo “montessoriana”/troppo poco e così via. Con il lavoro che facciamo, quello che ci piace tantissimo e ci regala emozioni e soddisfazioni, ci carichiamo di una partita Iva, magari, di scadenze e organizzazioni che mal si conciliano con il resto della nostra vita.
Per capire chi vuole essere, Ember ha bisogno di rendersi conto dei pesi che porta sulle spalle.
Il termine "scelta" si riferisce all'atto o al processo di selezionare una tra diverse opzioni disponibili. Quando scegliamo, decidiamo consapevolmente di optare per una specifica alternativa o azione rispetto ad altre possibili.
Cosa senti come un fardello? Cosa senti che pesa sulle tue spalle e che ti crea disagio nello scegliere?
Il finale è stato tenero, romantico e positivo, mi sono commossa. Io piango, sempre, con i film della Disney. Ditemi che non solo la sola :D
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