Coach for Expat
- Chiara Marturano
- 9 ott 2023
- Tempo di lettura: 4 min
il podcast dedicato a chi vive all’estero e sta ridisegnando la propria carriera lavorativa

La mia prima esperienza all’estero è stata in Francia, grazie alla borsa di studio del programma Erasmus: sei mesi di completa immersione.
In Francia o parli francese o…parli francese. Non hai altre alternative. Avevo passato gli ultimi due anni all’università, studiandolo e pensando che fosse sufficiente per andarci a vivere.
Arrivata a Lyon, però, mi sono resa conto che me l’ero un po’ raccontata: i suoni erano indistinguibili. Durante le lezioni, i professori usavano termini tecnici e parlavano in modo formale, insomma capivo qualcosa di più.
Ma se uno degli studenti provava a parlarmi niente, nada, il nulla cosmico. “Comment?”
Imparai a vivere da sola: a contare gli spiccioli per arrivare alla fine del mese, ad organizzare la mia vita attorno alle mie esigenze e a creare rete. E’ stato faticoso e a tratti doloroso. Ma ero libera. Fu un bellissimo periodo di scoperta e mi ricordo tanto affetto e cura nel mio gruppo di amici.
Trasferirmi da adulta, con prole, è stato più complicato. La spavalderia e l’incoscienza dei vent’anni aveva lasciato il posto a mille domande e preoccupazioni.
Nella mia testa la “vita all’estero” avrebbe portato tanti vantaggi e contavo moltissimo su una me futura che avrebbe imparato la lingua, abitudini e costumi in qualche mese. Dopotutto, l’esperienza francese era stata così. Almeno era quello che volevo ricordare.
vivere all'estero da adulti
“Vivere all’estero” è un grosso cappello. Siamo abituati a leggere dei “cervelli in fuga”, dello “zio americano”, il “vado a fare fortuna altrove” a cui non so perché vengono associate foto di gente in spiaggia che beve cocktail o di persone con lo zaino in spalla che gira il mondo. E, poi, c’è questo “estero” che è tutto ciò che si trova al di là dei confini nazionali, non meglio specificato.
Non fraintendermi, anche io mi immaginavo a Bora Bora, con la noce di cocco e un food track di piadine. Quello sarà un altro capitolo della mia vita.
Tutte queste immagini evocano opportunità, novità, divertimento.
Se da una parte c’è tanta eccitazione ed entusiasmo, dopotutto hai scelto di essere dove sei per tanti motivi, dall’altra ci sono paure, incertezze e ostacoli oggettivi come la solitudine e le difficoltà nel comprendere ciò che ti circonda.
La verità è che hai scelto di ricostruire punti di riferimento, amicizie, opportunità in un altro contesto, con una cultura e un modo di pensare, forse, molto lontane dalle tue e devi imparare di nuovo come funziona tutto e come muoverti nel mondo.
Poi c’è il capitolo lavoro. Le variabili sono tantissime. Magari hai trovato lavoro prima di partire e ti inserisci in una nuova realtà dove hai qualche certezza in più (un ruolo che hai ricoperto, parli già la lingua, conosci qualcuno all’interno, l’ambito lavorativo ti è famigliare etc). Ma sei in un altro contesto e inizi a chiederti “e se?”. Oppure sei partner di chi ha già trovato lavoro: hai lasciato la tua professione, vorresti ricominciare in questa realtà ma ricostruire la tua identità professionale, con tutte le sfide che la vita all’estero presenta, non è tanto semplice. Potrebbe essere il momento per riprendere in mano un sogno antico e realizzarlo.
In questi anni mi sono chiesta spesso “adesso che faccio? Ricomincio? Cambio piano? Riprendo ciò che avevo già fatto? “
Quello che sto facendo io è un mix di tutto questo: le esperienze passate, le competenze acquisite prima e quelle apprese in questa nuova versione di me stessa, mi hanno portata al mio attuale progetto lavorativo, quello di career coach.
#Coachforbreakfast mi ha aiutata a rimettermi in gioco e in contatto con il mio lavoro. Ma ho anche sentito che c’era altro. Mi sono resa conto che stavo lasciando fuori una parte del mio bagaglio: tutto quello che ho imparato e sto imparando in questi 5 anni (quasi!).
Grazie all’incontro con la mia podcast coach Ester Memeo, ho focalizzato meglio questa consapevolezza da cui è nato un progetto editoriale che allarga il primo: #CoachforExpat.
In questa serie viaggeremo in giro per il mondo per ascoltare le testimonianze e i consigli di altre expat e per lasciarci ispirare.
Come in ogni viaggio ti aiuterò a preparare il tuo bagaglio con un mindset orientato all’adattamento, una mappa per trovare nuovi punti di riferimento, e raccogliere tutti gli strumenti per creare il tuo biglietto ovvero il piano di azione per la tua carriera all’estero.
Nella confusione avere una guida, condividere la tue frustrazioni e le tue esperienze, le conquiste e le gioie (finalmente ho un A2!) è un balsamo.
Appartieni ad una comunità allargata che vive in giro per il mondo. Ed è di grande sostegno e conforto.
Siamo arrivati nei Paesi Bassi pochi giorni prima di Natale. Biglietto di sola andata e tre valige.
Siamo scesi dal taxi davanti alla nostra nuova casa. Il garage stipato di scatoloni e dei pochi mobili che avevamo tenuto.
Ci siamo guardati con mio marito: “Ok, si inizia”.
Ascolta il trailer! Clicca qui
Comments